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Nel 2023, rispetto al 2022, nel settore della produzione animale i prezzi alla produzione del latte crudo e delle uova hanno segnato un aumento generalizzato. Lo stesso vale per il mercato dei suini. Nel settore della produzione vegetale si è registrata un’evoluzione eterogenea, con una tendenza al rialzo per la frutta a granelli. Si rileva un prezzo alla produzione sempre più elevato anche per le patate. Tali sviluppi sono riconducibili sostanzialmente ai costi di produzione e al livello dell’offerta.

Aumento del prezzo alla produzione del latte

Nella produzione lattiera il 2023, rispetto al 2022, è stato caratterizzato da un leggero calo della quantità di latte crudo commercializzato (–0,6 %). Il prezzo alla produzione del latte è invece cresciuto di 1.04 ct./kg (+1,4 %), attestandosi a 76.36 ct./kg, il livello più alto mai registrato dal 2009. Questa progressione si spiega, tra l’altro, con l’aumento dei costi alla produzione del latte e il calo del volume prodotto. Un incremento è stato altresì registrato per il prezzo indicativo del latte di latteria. Una crescita del prezzo alla produzione del latte, segnatamente del 14,5 %, emerge anche dal confronto tra il periodo 2009–2011 e il periodo 2021–2023.

Calo del prezzo del bestiame da macello

Nel 2023 sul mercato del bestiame da macello si è registrato un calo dei prezzi dei bovini e degli ovini sia nella produzione convenzionale (AQ) che in quella biologica. Si tratta quindi di un’inversione di tendenza rispetto al 2022. Le flessioni di prezzo più marcate hanno interessato i vitelli (T3) (–4,7 %) e gli agnelli (T3) (–4,5 %). I prezzi sul mercato dei suini hanno invece segnato un incremento (+5,2 %).

Aumento dei prezzi alla produzione per le uova

Negli ultimi anni il mercato delle uova è stato caratterizzato da una relativa stabilità dei prezzi riconducibile soprattutto alla pianificazione su larga scala della produzione e alla gestione dei quantitativi nel quadro della produzione contrattuale tra produttori di uova e addetti alla distribuzione. Nel 2023 i prezzi alla produzione sono lievemente aumentati rispetto al 2022. Il prezzo alla produzione per le uova biologiche è salito di 1.31 centesimi, attestandosi a 45.61 centesimi al pezzo. Per quanto riguarda le uova da allevamento all’aperto, il prezzo alla produzione è aumentato di 0.76 centesimi, raggiungendo 24.15 centesimi al pezzo, mentre per le uova da allevamento al suolo è diminuito di 0.86 centesimi, fissandosi a 20.77 centesimi al pezzo. Tra il periodo 2000–2004 e il periodo 2021–2023 i prezzi alla produzione nel comparto convenzionale hanno subito una flessione (–8,1 % per l’allevamento all’aperto), mentre tra il periodo 2002–2004 e il periodo 2021–2023 per le uova biologiche si è registrato un aumento dei prezzi alla produzione del 12 %.

Aumento dei prezzi dei cereali panificabili convenzionali

Per quanto riguarda i prezzi lordi alla produzione dei cereali panificabili indigeni convenzionali, nel 2023 in media si è osservato un calo dello 0,7 % rispetto al 2022. I prezzi del frumento panificabile delle classi Top e I sono invece rimasti pressoché stabili sul livello dell’anno precedente. Nel 2022 si era registrato un forte rincaro causato da costi di produzione maggiori, dallo scarso raccolto del 2021 e dalla volatilità internazionale dei prezzi dovuta alla guerra in Ucraina. Nonostante il raccolto più scarso rispetto all’anno precedente, i prezzi sono rimasti stabili nel 2023. Rispetto al 2022, i prezzi dei cereali da foraggio indigeni convenzionali hanno subito una flessione riconducibile al sistema del prezzo soglia applicato per i cereali da foraggio. Nel 2023 il prezzo del frumento per la molitura biologico e quello della spelta biologica hanno subito soltanto lievi variazioni (risp. –0,7 % e +0,8 %). Rispetto all’anno precedente, i prezzi del frumento e dell’orzo da foraggio biologici sono aumentati del 2–5 %.

Prezzo delle patate assolutamente più alto

Nel 2023, com’era già stato il caso nei due anni precedenti, il mercato delle patate è stato contrassegnato da un raccolto poco abbondante. La scarsa offerta, da ricondurre alle condizioni meteorologiche avverse e alle malattie che hanno colpito le patate, ha comportato prezzi indicativi maggiori per le patate biologiche e convenzionali, segnatamente per tutte le categorie di patate. Dal confronto pluriennale tra i prezzi medi nel periodo 2021–2023 a quelli nel periodo 2000–2002 emerge quindi un aumento significativo. Se si considerano le patate convenzionali, ad esempio, il prezzo alla produzione delle patate da tavola resistenti alla cottura è passato da 45.10 a 56.68 fr./100 kg (+25,7 %) tra i due periodi considerati, raggiungendo 58.50 fr./100 kg nel 2023. Anche il prezzo alla produzione delle patate destinate alla trasformazione è rincarato, seppure in misura lievemente minore (+13,3 %).

Continua l’aumento dei prezzi della frutta a granelli

Nel settore della frutta i prezzi alla produzione della maggior parte dei prodotti osservati hanno segnato un rincaro rispetto all’anno precedente. A causa dell’offerta indigena inferiore nel 2023, per il secondo anno consecutivo sono aumentati i prezzi indicativi della frutta a granelli osservata (classe I, bio escl.), come ad esempio quelli delle mele Golden e Braeburn, attestatisi rispettivamente a 1.25 e 1.31 fr./kg, nonché quello delle pere Conférence, che ha raggiunto 1.41 fr./kg. Dal confronto pluriennale tra il prezzo medio nel periodo 2020–2023 e quello nel periodo 2000–2003 emerge che queste varietà di frutta a granelli sono rincarate del 6 (Braeburn) fino al 24,3 % (Conférence), il che è dovuto probabilmente a un aumento dei costi di produzione. A questo proposito si rammenta che nel 2022 è stato introdotto il programma «Frutta sostenibile», le cui condizioni hanno spinto i costi di produzione al rialzo. Tali maggiori costi sono calcolati nei prezzi indicativi dal 2022.

Principali verdure per lo stoccaggio che hanno subito un calo del prezzo

Nel settore della verdura non tutti i prezzi indicativi alla produzione dei prodotti osservati hanno seguito lo stesso andamento. Nel 2023, rispetto all’anno precedente, le due principali verdure per lo stoccaggio, ovvero carote e cipolle, hanno subito un netto calo dei prezzi. Il prezzo delle carote convenzionali è diminuito dell’8 %, passando da 1.38 a 1.27 fr./kg, quello delle cipolle convenzionali è sceso del 21 %, passando da 0.87 a 0.71 fr./kg. Nel comparto biologico i prezzi di questi due prodotti hanno subito una flessione ancora maggiore, segnatamente del 21 % per le carote e del 32 % per le cipolle. Il sedano rapa, invece, è rincarato del 25 %, passando da 2.69 a 3.35 fr./kg per il prodotto convenzionale, e dell’1 %, passando da 4.98 a 5.05 fr./kg per il prodotto biologico.

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