Contributi per la protezione delle acque
Ogni anno la Confederazione indennizza misure prese in ambito agricolo per migliorare la qualità delle acque. Nel 2024 nei diversi Cantoni erano in corso complessivamente 23 progetti, la maggior parte dei quali finalizzata a ridurre il carico di nitrati nelle acque sotterranee.

Fonte: unsplash
Se i requisiti relativi alla qualità delle acque non sono adempiuti, i Cantoni devono intervenire designando settori di alimentazione in cui vanno prese delle misure. Per le misure attuate in ambito agricolo i Cantoni possono chiedere indennità alla Confederazione in virtù dell’articolo 62a della legge sulla protezione delle acque (LPAc). La maggior parte dei progetti avviati finora persegue l’obiettivo di abbattere il carico di nitrati nelle acque sotterranee. Nel 2024 sono stati versati in totale 4,5 milioni di franchi per misure nell’ambito dell’agricoltura.
Nel 2024 erano in corso 23 progetti in relazione all’articolo 62a LPAc. Il loro numero è quindi diminuito rispetto al 2023. Di questi, 22 mirano a ridurre le immissioni di nitrati. Oltre ai nitrati, anche le immissioni di fosforo e di prodotti fitosanitari (PF) nelle acque possono rappresentare un problema. Il progetto condotto dal Cantone di Lucerna per ridurre l’inquinamento da fosforo nei laghi di Baldegg, Sempach e Hallwil è l’unico che si occupa del fosforo.
Attuazione della fase di mantenimento
Dalla sua introduzione nel 1999, fino al 2023, il programma si articolava in due fasi. La fase di elaborazione consentiva di identificare le aree problematiche, di definire provvedimenti e obiettivi nonché di stabilire un accordo programmatico tra la Confederazione e i Cantoni. La fase di risanamento consisteva nell’implementazione delle misure e nel loro adeguamento in base ai risultati ottenuti per raggiungere i valori prefissati.
Nel 2023, con la pubblicazione del nuovo Modulo dell’aiuto all’esecuzione concernente il programma di protezione delle acque è stata introdotta una terza fase denominata di mantenimento, per assicurare in maniera durevole i risultati ottenuti in rapporto alla qualità dell’acqua. Questa fase deve essere avviata quando sono noti i provvedimenti che consentono di raggiungere i valori target e quando il valore target è stato raggiunto o è in procinto di esserlo. Essa mira a inserire i provvedimenti in un quadro giuridico mediante diversi strumenti:
atto normativo cantonale;
piano di utilizzazione;
decisione amministrativa;
contratto di servitù.
La scelta dello strumento deve essere effettuata tenendo conto delle condizioni specifiche del progetto. I Cantoni possono proporre altri strumenti se questi soddisfano meglio le condizioni del progetto. Successivamente, i provvedimenti proposti vengono valutati dall’UFAG.
Stato d’avanzamento della fase di mantenimento
Circa la metà dei 23 progetti in corso ha raggiunto il valore limite fissato di 25 mg NO3/l e passerà quindi alla fase di mantenimento. Tuttavia, la situazione è diversa a seconda dei Cantoni e di conseguenza occorre scegliere l’approccio più adeguato per inserire i provvedimenti nelle strutture cantonali e assicurarli in maniera durevole.
L'introduzione della fase di mantenimento nell’ambito del programma di protezione delle acque basato sull’articolo 62a LPAc costituisce un passo fondamentale verso una gestione sostenibile e coerente della qualità delle acque in Svizzera. Essa riflette una volontà rafforzata di adottare approcci a lungo termine per preservare le nostre risorse idriche di fronte alle attuali sfide ambientali.
Maggiori informazioni
Informazioni di base relative al programma sulla protezione delle acque di cui all’articolo 62a della legge sulla protezione delle acque sono disponibili alla pagina Internet www.blw.admin.ch > Sostegno finanziario > Programma sulla protezione delle acque
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