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Il buon raccolto a livello mondiale di cereali panificabili del 2022 ha contribuito a una certa distensione dei mercati internazionali. In Svizzera la protezione doganale è aumentata per via dei prezzi franco frontiera svizzera in calo. Le minori rese sui terreni inerbiti dovute alla siccità hanno fatto sì che le importazioni di piante di granoturco e di erba medica toccassero livelli record, il che ha comportato indirettamente una produzione scarsa di cereali da foraggio.

Nel 2022 la superficie totale messa a cereali si è attestata a circa 145 000 ettari, segnando un calo dello 0,9 % rispetto all’anno precedente. Con i suoi 81 600 ettari la superficie coltivata a cereali panificabili è rimasta stabile, mentre quella messa a cereali da foraggio è leggermente diminuita. Dopo il pessimo raccolto dell'anno precedente, nel 2022 il fabbisogno è stato soddisfatto grazie a un raccolto di 378 000 tonnellate di frumento panificabile idoneo alla panificazione. La produzione di cereali da foraggio si è attestata a sole 410 000 tonnellate, il che è da ricondurre al fatto che il frumento non è germinato e quindi non è stato necessario declassarlo a cereale da foraggio. Inoltre, per via del fabbisogno di foraggio grezzo, poco granoturco è stato trebbiato, optando piuttosto per la somministrazione come pianta intera.
 

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Superficie agricola utile secondo le forme di utilizzo


Produzione

Importazioni di frumento al di fuori del contingente doganale

Per utilizzi specifici, come la fabbricazione di amido e per usi tecnici, è possibile importare frumento al di fuori del contingente doganale dei cereali panificabili ad aliquote di dazio ridotte oppure in franchigia doganale dalle zone franche di Ginevra.

L'aliquota di dazio per il frumento per usi tecnici ammonta al 10 % di quella per il frumento da foraggio. Fino alla fine del 2022, secondo la prassi d'esecuzione dell'Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini (UDSC), occorreva destinare almeno il 50 % del volume a usi tecnici perché venisse applicata l'aliquota di dazio ridotta. Dall'inizio del 2023 viene effettuata una riscossione successiva se la percentuale per usi tecnici è inferiore all'80 %. L'aliquota di dazio per il frumento per la fabbricazione di amido è fissa a 10 centesimi il quintale. Per poter beneficiare di questa aliquota, fino alla fine del 2022 occorreva che la farina ottenuta venisse destinata almeno per il 55 % alla fabbricazione di amido. Il Dipartimento federale delle finanze (DFF) ha innalzato questo valore di resa al 75 % a partire dal 2023. Il maggior volume di importazione registrato nel 2022 per entrambe le tipologie d'uso potrebbe essere direttamente collegato a questo aumento dei requisiti a partire dal 2023. È possibile quindi che siano state effettuate importazioni per costituire delle riserve. Se i presupposti per l'applicazione di un'aliquota di dazio ridotta sono adempiuti, i prodotti che eccedono la resa minima possono essere venduti sui mercati dei prodotti per l'alimentazione umana e di animali protetti da tributi doganali maggiori.

È probabile che la maggior parte delle importazioni dalle zone franche sia stata destinata all'alimentazione umana. Sotto la stessa voce di tariffa vengono tuttavia dichiarati anche altri usi per l'alimentazione di animali.
 

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Turbolenze dei prezzi sui mercati agricoli internazionali

Ai cereali panificabili si applica un sistema del prezzo d'obiettivo con un prezzo di riferimento di 53 franchi il quintale di frumento, una fascia di fluttuazione di +/- 3 franchi il quintale e un'aliquota di dazio massima di 23 franchi il quintale. L'UFAG verifica la protezione doganale a cadenza trimestrale. Sebbene i prezzi del frumento sui mercati internazionali siano diminuiti, le insicurezze e, di conseguenza, la volatilità dei prezzi, persistono. A partire da luglio 2023 è stata nuovamente riscossa l'aliquota di dazio massima di 23 franchi il quintale per i cereali panificabili importati all'interno del contingente doganale ordinario di 70 000 tonnellate.

Il grado di autoapprovvigionamento in cereali panificabili varia a seconda dei quantitativi di cereali idonei per la panificazione raccolti in Svizzera. Al primo posto della classifica dei principali cereali panificabili si trova il grano tenero, seguito con ampio distacco da spelta e segale. Negli anni senza perdite qualitative su vasta scala riconducibili alle condizioni meteorologiche sfavorevoli, il frumento panificabile raggiunge un grado di autoapprovvigionamento superiore all'80 %. Le importazioni integrano l'offerta indigena a copertura del fabbisogno di diverse varietà e qualità cerealicole.
 

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Commercio estero

Foraggi concentrati con importazioni integrative

Le importazioni di foraggio sottostanno al cosiddetto sistema dei prezzi soglia, che include la verifica mensile dell'aliquota di dazio. L'organizzazione dei proprietari delle scorte obbligatorie «réservesuisse genossenschaft» riscuote sulla maggior parte dei foraggi tributi doganali fino a un massimo di 4 franchi il quintale per il finanziamento delle scorte obbligatorie. Ulteriori tributi doganali vengono riscossi sotto forma di aliquote di dazio e confluiscono nella cassa federale generale.

L'offerta di cereali da foraggio indigeni varia in base alla superficie coltiva, alle rese, influenzate dalle condizioni metereologiche, alla qualità del cereale panificabile e all'utilizzo del mais per la somministrazione allo stato fresco o per la preparazione di insilato. La siccità del 2022 ha causato una diminuzione delle rese sui terreni inerbiti, motivo per cui ai bovini è stato somministrato più granoturco come pianta intera e di conseguenza sono state trebbiate quantità inferiori di mais da granella. A complemento dei sottoprodotti dell’industria alimentare, come polpa di barbabietole da zucchero, crusca di frumento, borlande, panelli di colza e di girasole, sono stati importati cereali da foraggio, prodotti campicoli proteici e sottoprodotti per la fabbricazione di foraggi concentrati.

Per quanto riguarda le importazioni di foraggio grezzo, il fieno è in testa con 200 000 tonnellate all'anno. In termini quantitativi i principali Paesi d'origine sono Francia, Germania e Italia. Dall'Austria i prodotti a base di piante di granoturco vengono prevalentemente importati in franchigia di dazio sulla base di un trattato. A seconda del fabbisogno interno, nelle annate caratterizzate dalla siccità si registrano importazioni maggiori dalla Francia. Le importazioni di erba medica provengono principalmente da Francia e Italia.
 

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